Efficienza energetica e PMI: il punto di vista di Ilaria Bertini (ENEA)
Roadshow, strumenti progettati ad hoc, informazione: sono questi i punti chiave dell’attività di ENEA per sensibilizzare le PMI su quanto sia strategico per la loro competitività il monitoraggio dei consumi e la gestione del fabbisogno energetico di energia elettrica, gas e acqua.
Ne abbiamo dibattuto a Roma il 6 aprile al convegno “Gli strumenti per l’efficienza energetica nelle piccole e medie imprese”, una delle tante tappe dei roadshow organizzati da ENEA e Confcommercio-Imprese per l’Italia a cui abbiamo partecipato come partner, riflettendo sulle opportunità per le PMI di avviare percorsi di efficienza energetica e sostenibilità.
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Ilaria Bertini, Direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica (DUEE) di ENEA, di fare il punto sulla situazione attuale e sugli scenari futuri.
Qual è il contesto in cui le PMI si trovano a rapportarsi in ambito di efficienza energetica?
A differenza delle grandi aziende energivore, che da tempo attribuiscono all’aspetto energetico un asset prioritario, nelle PMI non lo è o è meno prioritario rispetto ad altre tematiche. C’è di fondo ancora poca sensibilità verso il tema della gestione dei consumi energetici. L’attuale scenario geopolitico europeo e la crisi energetica hanno però portato le PMI a rendersi conto che invece quello energetico è un asset prioritario e che occorre iniziare a ridurre i consumi.
Quali benefici/vantaggi per una PMI che avvia progetti di efficienza energetica?
Ce ne sono diversi e tutte importanti per una PMI:
– innovazione dei processi produttivi: possono derivare tanti vantaggi dal risparmio energetico, se lo vediamo come un trampolino di lancio per un percorso di sostenibilità più ampio fino ad arrivare all’introduzione di processi di economia circolare;
– effetti positivi sull’ambiente: l’attenzione alla sostenibilità è un tema che trova sempre più attenzione da parte dei clienti finali. Basti pensare al settore alberghiero in cui il cliente che è sempre più attento a questo aspetto e orienta le sue scelte anche in base a quanto è sostenibile una struttura;
– maggiore attrattività per i fondi di investimento, sempre più attenti agli indicatori ESG.
Quali sono le maggiori criticità e le difficoltà che raccogliete dalle PMI?
Le criticità che hanno ritardato il processo di adozione di progetti di risparmio energetico da parte delle PMI sono proprie delle caratteristiche stesse di una PMI:
– conduzione famigliare e pochi dipendenti: non c’è disponibilità economica per assumere un energy manager che si dedichi alla gestione dell’energia;
– mancata attribuzione dell’asset energetico come priorità, come abbiamo appena evidenziato;
– in alcuni casi scarsa apertura all’innovazione rispetto alle grandi aziende.
Sono una buona leva gli attuali incentivi per invogliare le PMI ad attivare il cambiamento?
Gli incentivi sono tantissimi e spesso si sovrappongono, generando confusione. Nel settore energetico ci sono diversi di incentivi:
– per le diagnosi energetiche (soprattutto bandi regionali che hanno avuto poco successo);
– per il fondo nazionale dell’efficienza energetica;
– per il conto termico.
Sono incentivi diversi, con sfaccettature diverse ed è dunque difficile orientarsi per comprenderne appieno le opportunità se no si ha un occhio esperto. Sono sicuramente importanti e di supporto per l’investimenti in attività più impegnative come, ad esempio, la realizzazione di un impianto fotovoltaico.
La diagnosi energetica e l’attività di monitoraggio si avviano in tempi relativamente brevi, con investimenti contenuti e hanno un ritorno a breve termine. Possono essere un buon punto di partenza, anche senza incentivi. Recentemente ENEA è riuscita a raccogliere diagnosi energetiche anche da PMI (dimensioni medie) che hanno deciso di farla spontaneamente, non perché obbligate, ma perché ne hanno capito l’importanza.
Che risposte sta dando ENEA per aiutare le PMI?
Attraverso un roadshow di convegni in collaborazione con le Associazioni di categoria in tutta Italia vogliamo sensibilizzare le PMI sull’importanza del risparmio energetico. Uno di questi lo abbiamo realizzato a Roma con la vostra partecipazione. Abbiamo anche messo a disposizione degli imprenditori un software di autovalutazione per primo approccio per un percorso di risparmio energetico. In più svolgiamo una serie di attività in ambito scientifico e di ricerca per lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo dell’aria compressa, della generazione termica, nell’introduzione delle rinnovabili: tutti processi che sono punti nevralgici nei sistemi di produzione delle PMI.
Quanto è importante per una PMI poter contare come guida e supporto su partner come CO2save?
La carta vincente è mostrare alle PMI di aver risposto alle problematiche dei clienti ottenendo dei risultati concreti e positivi nel loro stesso settore. Poter illustrare i risultati raggiunti da chi ha già intrapreso percorsi di efficienza energetica è la chiave che permette di entrare dentro il punto di vista delle aziende e capire le loro problematiche o perplessità e insieme affrontarle.
Per questo ENEA cerca di valorizzare non solo il proprio know-how ma anche quello di chi ha già realizzato interventi e ottenuto successi, come CO2save e a farle partecipare ai propri convegni proprio per raccontare i risultati raggiunti con i propri clienti, raccogliere i dubbi e guidarle non solo nell’avvio di progetti di efficienza energetica, ma diventando una guida di fiducia per districarsi nella burocrazia di bandi e incentivi.
Quali scenari futuri intravede?
Il futuro lo vedo molto positivamente perché le nuove generazioni hanno maggiore consapevolezza e sensibilità per la ricerca di innovazione. Secondo me il cambio generazionale ci aiuterà non solo negli aspetti che riguardano le contestazioni, ma anche nella conduzione delle aziende. Ci sarà sicuramente un atteggiamento più responsabile. Ricordiamo che una volta adottato e pianificato come proprio un comportamento consapevole questo diventa la normalità. E le nuove generazioni sono più vicine a questa normalità.
Occasioni come questa rendono sempre più evidente come fare rete e tessere relazioni siano strategici per dare alle imprese risposte puntuali ai loro bisogni effettivi: l’unione della nostra esperienza con quella di ENEA è un esempio tangibile del valore delle relazioni e di fare network.