Hotellerie: ottimizzare i costi dell’energia senza rinunciare al lusso e al comfort

Hotellerie: ottimizzare i costi dell’energia senza rinunciare al lusso e al comfort

efficienza energetica negli hotel

Risparmiare sulle utenze energetiche senza rinunciare alla qualità del servizio per il cliente: l’odierna sfida dell’hotellerie.

 

I rincari sull’energia causati dalle tensioni geopolitiche degli ultimi mesi hanno alzato il livello di consapevolezza riguardo al consumo energetico: dal privato all’imprenditore, dalla casa all’azienda, oggi il mondo si informa (e preoccupa) con maggiore cognizione di causa sul caro bollette che caratterizza l’epoca in cui viviamo.

Quello dell’hospitality è sicuramente uno degli ambiti che negli ultimi anni ha accusato più colpi in fatto di cali di fatturato, complici gli strascichi della pandemia uniti a una politica energetica deficitaria. Per l’ottimizzazione dei consumi, al di là della richiesta di sostegno statale, l’hotellerie cerca quindi soluzioni concrete per risparmiare sulle utenze senza però rinunciare agli standard qualitativi del servizio per il cliente.

 

Nella discussione sul tema, il magazine Hotel Domani ci ha intervistati chiedendoci quale sia il nostro modus operandi e quali benefici economici possano portare lo studio e il monitoraggio dei consumi – attraverso i nostri sistemi – in un’ottica di risparmio a “zero compromessi” per il cliente.

Nonostante il valore del risparmio possa variare molto a seconda del livello di consumo storico nella gestione quotidiana dell’hotel, il 40% della bolletta, ovvero la fetta strettamente relativa ai consumi, può essere aggredita e gestita prendendo coscienza del funzionamento degli impianti e della variabilità dei costi.

È anche vero, come ricordano nell’articolo Giulio Paiato e Aldo Zanirato di CO2save, che questi servizi non sono ugualmente performanti su realtà alberghiere minori, come a esempio quelli a conduzione familiare, ma piuttosto su hotel che consumano minimo 150mila kilowattora all’anno.

 

Quindi lusso fa rima necessariamente con spreco?

È proprio vero che le strutture ricettive di livello superiore propongono servizi e standard qualitativi che non badano a spese e, spesso, a sprechi? Fino a un certo punto.

NHN Hospitality è in questo senso l’esempio di una strategia vincente: Francesco La Pietra, Group Controller e Business Development della società testimonia come, grazie a una nostra rete di meter installata su diverse sedi delle loro strutture, sia seguita l’attuazione di nuove misure impattanti sul risparmio, ma trascurabili per l’ospite, mantenendo alti gli standard di servizio e diminuendo del 30% circa i costi.

Il livello di servizio del lusso implica di base dei consumi mediamente più alti, ma ciò può non equivalere necessariamente con uno spreco. Per esempio, nel caso di HNH, ridurre i consumi nelle fasce orarie in cui l’ospite non è in struttura o dorme, ha permesso di segmentare la curva dei consumi, riducendone per qualche intervallo di tempo e maturando così un risparmio superiore al 13% rispetto al mese precedente, senza aver inciso sull’alto livello di accoglienza tipico di queste strutture

Anche solo alzare o diminuire la temperatura di un grado d’estate o presidiare sale meeting che restano accese tutto l’anno comporta una notevole discrepanza in fatto di consumi che, anche se nel piccolo sembrano trascurabili, su larga portata e in un’ottica di medio-lungo termine, sommano in migliaia di euro di risparmio.

 

L’articolo completo è disponibile in formato .PDF a questo link.

 

Buona lettura!

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