Padova, città virtuosa per produzione e uso di elettricità da rinnovabili
Un piccolo primato alla città di Padova che risulta essere una delle città europee più virtuose nell’uso e nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, insieme alle grandi capitali europee, quali Parigi, Madrid, Reykjavik e Zurigo.
E’ stata pubblicata di recente una ricerca per mappare il mix energetico impiegato dalle città di tutto il mondo, condotta da Cdp, un’organizzazione no-profit, e da AECOM, società di gestione di asset infrastrutturali, con l’obiettivo di definire in modo mirato le strategie per contrastare i cambiamenti climatici in atto.
All’appello hanno risposto 308 città di tutto il mondo, che hanno fornito i dati relativi alle quantità di energia prodotta da combustibili fossili (carbone, gas, petrolio) e da fonti rinnovabili (solare, geotermico, eolico, biomasse): i risultati mostrano che tra tutte le città partecipanti, quelle latinoamericane producono in media il 76% della loro elettricità da fonti pulite, quelle europee in media il 59% e quelle delle regioni dell’Asia-Pacifico circa il 15%.
Nel complesso, le città stanno facendo passi significativi per adottare sistemi per la produzione di energia a basse emissioni: il 35% delle città considerate nel report produce tre quarti dell’energia elettrica da fonti di combustibili non fossili.
Il settore della produzione di energia è il più grande “emettitore” di Co2: infatti, attualmente produce circa 12,6 gigatonnellate di Co2, pari alle emissioni di gas serra prodotte in due anni da tutte le auto del mondo. Trasferire la produzione a fonti energetiche più pulite rappresenta per le città una grande opportunità nella lotta ai cambiamenti climatici.
Alcune città si rivelano più intraprendenti di altre e stanno già orientando tutta la produzione di energia verso fonti rinnovabili: Santa Monica, San Francisco e Stoccolma hanno già fissato di portare al 100% la produzione di energia con fonti pulite entro il 2040.
Altre grandi città stanno passando all’utilizzo di combustibili non fossili. Canberra ha dichiarato e si è impegnata a portare il 90% della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020, riducendo del 40% le emissioni di gas a effetto serra. Hong Kong sta incoraggiando le società elettriche a investire nelle energie rinnovabili, offrendo incentivi finanziari.
I dati confermano che il passaggio della città verso il “Clean Power” è ormai avviato e che già 96 città hanno intrapreso azioni per decarbonizzare il loro approvvigionamento energetico, intravvedendo anche le opportunità di sviluppo economico da questi sforzi per contrastare il cambiamento climatico.
Il passaggio alla non dipendenza dai combustibili fossili potrebbe essere accelerato con il sostegno del settore privato: molte città citano la necessità di ulteriori finanziamenti per contribuire a realizzare i progetti di sviluppo di sistemi a basso impiego di carbonio.
Claire Bonham-Carter, Direttore dello sviluppo sostenibile in AECOM, sostiene: “Questo cambiamento di approccio sarà essenziale per aiutare le città e le nazioni a realizzare gli obiettivi di riduzione del carbonio in vista della Conferenza a Parigi nel dicembre 2015“.
Conor Riffle di CDP, afferma: “Una delle maggiori sfide per le città spesso è la mancanza di controllo diretto sulla produzione di energia elettrica. Nonostante questo, le città stanno trovando il modo di modificare la loro mix energetico e diminuire l’uso dei combustibili fossili. Considerando che le emissioni di gas serra sono in continua crescita, diventa sempre più importante noi cogliere le opportunità di un futuro a basse emissioni di carbonio. Le città sono in grado di cogliere la sfida e guidare questa transizione “.
Attraverso il loro contributo agli obiettivi nazionali e l’identificazione di progetti innovativi, le città stanno dimostrando che il passaggio all’uso dell’energia pulita è fattibile.
Possono le città dismettere l’uso dei combustibili fossili? Sì!